Qualcosa o Qualcuno?
Il tuo cane è "refrattario al contatto, indocile, dominante, indipendente, non ascolta, difficile, con un carattere forte, disobbediente, non collaborativo", ..
dai, quante volte lo sentiamo dire o lo leggiamo?
Insomma in soldoni il cane si ribella e non ti permette di fargli x o y.
- E non importa se gli chiedi cose assurde, che non hanno senso, che non comprende, che non è in grado di fare,
- e non importa se quello che vorresti tu cozza con i suoi bisogni, le sue emozioni, i suoi desideri
- e non importa nemmeno se non hai fatto niente per guadagnarti quel ruolo, quello che ti metterebbe nelle condizioni di poter ragionevolmente dire e chiedere qualcosa al tuo cane
- e non importa se il cane non si fida di te
- e non importa se non fai che dimostrargli, fin da quando è piccolo, che l'unico linguaggio che conosci è quello dell'imposizione e l'unica modalità è lo scontro, il conflitto
- e non importa se il cane è spaventato
- e non importa se il cane ha pure problemi fisici
- e non importa se il contesto non è minimamente adatto
- e non importa se non fai e non hai mai fatto quello che avresti potuto fare per far sentire il tuo cane al sicuro e nemmeno se non hai mai imparato a comunicare con lui, se non conduce una vita in linea con i bisogni di specie, ecc…
- niente importa e niente viene visto e considerato se non che il tuo cane non sta facendo quella determinata cosa e magari cerca pure di sottrarsi/ribellarsi..
pensa un po' che ardire! Un cane! Il TUO cane.
Il cane non si fa toccare? Reagisce aggressivamente quando ci provi? O reagisce aggressivamente quando ci provano estranei?
Soluzione: leghi il cane, lo trattieni, possibilmente con un cappio al collo.
Giusto per rendergli chiaro che le possibilità di fare alcunchè sono prossime allo 0 e per rendergli chiaro chi sei tu nella relazione e cosa sei disposto a fare,
magari lo schiacci a terra tenendolo giù con il tuo peso (mano sul sedere rientra nella categoria);
magari il lavoro lo fa per te qualcun altro visto che a te non è riuscito. Quel qualcun altro che paghi.
Quindi consegni il tuo cane nelle mani di un estraneo, che lo trattiene, lo immobilizza e magari lo schiaccia a terra, magari con una bella museruola, così , oltre ad ogni possibilità di sottrarsi all'evento, anche ogni possibilità o percezione di possibilità di reazione è annientata.
E il tuo cane viene toccato.
Contro la sua volontà, sotto il peso della minaccia e di mani che lo trattengono, mani estranee.
Ora per un attimo, cerca di dimenticare tutto quello che senti raccontare in giro e, per una volta, cerca di metterti nei panni del tuo cane.
Pensa se la stessa cosa venisse fatta a te.
Pensa se ti immobilizzassero, contro la tua volontà, se ti costringessero con la forza, se fossi impedito nei movimenti, se non potessi allontanarti, se mani estranee indugiassero sul tuo corpo, senza il tuo consenso, ovunque, più e più volte.
Saresti spaventato?
Come ti sentiresti?
Ad un certo punto ti arrenderesti e smetteresti di combattere, di cercare di sottrarti, perché troppo spaventato o perché hai imparato la lezione, meglio non reagire perché reagire non serve e magari peggiora pure le cose.
Come chiamiamo questa roba se viene fatta a noi?
E poi pensa..se proprio le persone a te care ti avessero affidato a qualcuno che ti fa questo, se vedessi proprio le persone a te care, la tua famiglia, star lì senza intervenire, senza aiutarti, star lì a guardare.
Comincia a pensare, comincia a sentire, cerca di metterti nei panni dell'altro.
Pensa. Senti quelle mani su di te. Senti il peso di chi ti schiaccia a terra, Senti la pressione intorno al collo.
Quello che fa la differenza, l'unica cosa che fa realmente la differenza quando decidi di relazionarti con il tuo cane in un modo o nell'altro, è se pensi di avere davanti qualcuno o qualcosa, perché siamo onesti.. a qualcuno certe cose non ci verrebbe mai in mente di farle.
Nemmeno se quel qualcuno è un cane.
(Si, puoi pensare, sentire, empatizzare senza antropomorfizzare, nel caso te lo stessi chiedendo. Lo so, lo so anche io cosa senti in giro. Nel blog trovi il testo di un post su come la scusa dell'antropomorfizzazione venga usata per giustificare condotte altrimenti ingiustificabili)
Stefania Buonarota